“La filiera dell’innovazione tecnologica in sanità. Il difficile equilibrio tra rapidità di accesso al mercato dei prodotti, sicurezza dei pazienti e sostenibilità dei sistemi sanitari” questo è il tema del XII Congresso SIHTA attualmente in corso a Milano ( 10-11 ottobre 2019 ). Come ogni anno il Congresso Nazionale SIHTA offre un’occasione di incontro e confronto tra tutte le figure cooperanti nel Sistema Sanitario per il raggiungimento del Value nell’organizzazione dei servizi sanitari, ottimizzando i processi di cura e prevenzione, ma nello stesso tempo deve garantendo la fruibilità dei servizi, la security e il rispetto dei diritti di privacy degli utenti. La definizione dei processi che permettono il raggiungimento dell’obiettivi tramite l’innovazione tecnologia deve necessariamente basarsi sugli strumenti di valutazione e misura quantitativa dell’impatto che le tecnologie innovative potranno avere sulla salute dei cittadini, sul budget delle Aziende Sanitarie/Ospedaliere e, quindi, sulla sostenibilità della spesa derivata per Istituzioni e famiglie.

Durante il Congresso sono state approfondite molte tematiche  che rappresentano la sfida per la governance dell’innovazione in ambito sanitario. Di seguito sono riportare alcuni dei topics ritenuti di maggiore interesse.

Le nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale in medicina

L’Intelligenza Artificiale (IA) è divenuta uno strumento pervasivo e versatile che trova ormai applicazioni non solo nei settori ad alta tecnologia, ma anche nella vita quotidiana. Così anche in campo medico l’IA si sta affermando come tecnologia disponibile e promettente in molti settori. Pertanto anche l’IA deve essere misurata secondo le logiche della HTA per determinare il valore di salute che la specifica applicazione può determinare, su quale segmento di popolazione può essere applicata con successo, quali risorse aggiuntive o in eccesso essa determini e non ultimo quali aspetti etici e giuridici devono essere affrontati per il suo reale dispiegamento. Ma essendo le tecnologie di IA, caratterizzate da rapidità di espansione in ampi settori di applicazione, sono necessari importanti adeguamenti metodologici richiesti per la valutazione di queste tecnologie oltre la necessità di rilevanti aggiornamenti organizzativi, professionali e tecnologici.

 

Le strategie industriali e istituzionali per una filiera di Valore

La principale sfida che attende il SSN è programmare il futuro della sanità coniugando l’innovazione verificata con l’impatto sociale, ovvero con i benefici in termini di miglioramento delle cure per i pazienti, nonché di tutela generale della salute. Del resto uno dei principali fattori che consentono di aumentare la capacità delle organizzazioni di creare Value, è il  collegamento dell’innovazione al concetto di filiera della salute che include e mobilizza l’attività di tutti quei settori che producono, fanno ricerca, commercializzano e offrono beni e servizi di natura sanitaria.

La governance dei dispositivi medici: prospettive e strumenti per una crescita sostenibile

Per una governance efficace è fondamentale individuare e implementare processi e strumenti operativi prioritari di cui sistema sanitario si dovrà dotare in un settore che ha visto fino ad oggi una elevata variabilità regionale di gestione e una discontinuità o addirittira assenza di una visione sistemica. Quando si parla di valore di una tecnologia è necessario sottolineare che il valore non è coincidente con il prezzo, che rappresenta solo la quantificazione iniziale dell’offerta da parte del venditore, bensì è il frutto della composizione della curva della domanda con quella dell’offerta. Per quanto attiene una tecnologia sanitaria e nello specifico i DM, diviene necessario coniugare il valore “terapeutico” del DM con il suo valore economico e sociale, un esercizio cui sono chiamati i decisori del settore sanitario, i medici, gli operatori sanitari, ma anche i pazienti, e tutti i decisori coinvolti.

Dall’outcome based al value based: le sfide a sostegno dell’innovazione farmacologica

L’obiettivo delle politiche sanitarie è individuare tecnologie dotate di elevato valore terapeutico nell’ambito della creazione di un modello sostenibile per la cooperazione nella valutazione delle tecnologie per la salute, e questo come frutto del contributo di tutti gli stakeholder. Il concetto di empowerment del paziente si sposa perfettamente con questa logica in cui è fondamentale la scelta cosciente da parte del cittadino attraverso la formazione e la conseguente partecipazione attiva. Inoltre è rilevante misurare i costi dell’intero ciclo assistenziale del paziente, valutandone i risultati attraverso strumenti finanziari, per consentire un maggiore controllo della spesa in sanità. Anche le aziende farmaceutiche sono responsabili dello sviluppo e produzione di tecnologie innovative e devono confrontarsi con la necessità il valore che le tecnologie stesse possono portare ai sistemi sanitari. A tal fine molte sono le esperienze che cercano l’integrazione dell’HTA con le politiche decisionali per il raggiungimento della “Value Based Healthcare”.

HTA degli Screening

I programmi di screening sono interventi di sanità pubblica, che si caratterizzano per l’offerta gratuita e attiva alla popolazione asintomatica, a rischio per età, di pratiche che si sono dimostrate efficaci nel ridurre in modo significativo il carico di malattia (riduzione di incidenza e/o di mortalità), mantenendo un rapporto favorevole tra i costi (economici, psicologici, sociali) ed i benefici. La disponibilità di prove di efficacia a favore di una specifica metodica rappresenta quindi una condizione necessaria, ma non sufficiente per giustificare la sua adozione. Occorre infatti indagare altre dimensioni che possono avere un impatto rilevante sul rapporto costo-benefici, che includono i costi indotti, diretti e indiretti, l’accettabilità per la popolazione bersaglio, l’impatto organizzativo sui servizi, la sostenibilità dell’intervento, i requisiti necessari a garantire equità di accesso al percorso diagnostico e terapeutico e le problematiche medico-legali. L’introduzione di un nuovo protocollo di screening richiede quindi preliminarmente l’attivazione di un percorso di HTA, finalizzato alla produzione delle evidenze necessarie per la valutazione delle dimensioni rilevanti per orientare le scelte dei decisori.

Dove l’A.I. sta diventando realtà: la diagnostica per immagini

Il ruolo dell’intelligenza artificiale (AI) in medicina sta emergendo in maniera sempre più evidente. Nell’ambito della diagnostica per immagini la preoccupazione che una macchina “intelligente” costituisca una minaccia in grado di rimpiazzare il radiologo è probabilmente prematura, ma certamente comporta che ci si attrezzi almeno sotto due profili:

1 – Da una parte è necessario che i radiologi non si limitino ad alternare scetticismo e preoccupazione, ma si affaccino da protagonisti in questo campo;

2- Dall’altra parte è necessario che si mettano a punto idonei sistemi di valutazione dell’impatto di questa profonda innovazione che bussa alle porte, introducendo una metodologia di valutazione dell’efficacia e dell’impatto degli algoritmi introdotti.

È pertanto necessario che anche i radiologi, e non solo loro, inizino a familiarizzare con termini quali “deep learning”, “neural networks”, “big data”, “high performance computing” (HPC). Algoritmi avanzati di analisi dell’immagine rendono possibile quantificare automaticamente in maniera riproducibile gli “imaging phenotypes” di una lesione estraendo un gran numero di caratteristiche dall’immagine radiologica. Questo processo, basato sull’AI, è denominato “radiomics”, e può fornire una caratterizzazione molto più dettagliata del fenotipo radiologico di una lesione di quanto sarebbe possibile con i tradizionali strumenti della semeiotica radiologica.

 

Fonte: Atti congressuali SIHTA